Molti degli snodi che caratterizzano l’evoluzione dell’universo e della vita stessa, fino all’emergere dell’uomo sulla Terra, sono caratterizzati da una forte contingenza storica che ne determina lo sviluppo successivo. Il mondo stesso in cui viviamo sottostà a dinamiche contingenti e non prevedibili, pur all’interno di regolarità comprensibili e codificabili, che possono portare anche a vicoli ciechi e fallimenti, soprattutto se ci si pone nella prospettiva teologica di considerare l’uomo come vertice della creazione. Come pensare Dio Creatore di un mondo che è «cosa buona» di fronte a un universo che può essere pensato come auto-sussistente e non finalizzato a un particolare tipo di sviluppo? Come può Dio agire all’interno di un mondo la cui storia è determinata da regolarità ed eventi contingenti? Da qui l’intento di una ricerca interdisciplinare che si avvale dell’apporto di diversi ambiti di ricerca, dalla biologia evolutiva alla cosmologia, dalla fisica quantistica alle teorie del caos, per tentare di ridefinire alcuni concetti fondamentali della teologia della creazione.
Destinatari
* Studenti di teologia, scienze e filosofia.
Autore
Manuela RIONDATO è una Collaboratrice apostolica diocesana della diocesi di Padova. Ha conseguito la laurea in astronomia a Padova nel 2005, iniziando poi il percorso degli studi teologici presso la Facoltà teologica del Triveneto, che l’ha portata alla licenza in teologia pastorale nel 2014 e quindi al conseguimento del dottorato in teologia nel 2018. Il suo interesse è concentrato sul dialogo tra scienza e teologia, in modo particolare nell’ambito della teologia della creazione.
In breve
«Creazione o evoluzione? L’alternativa è superata da tempo. Sia le scienze sia la fede parlano dello stesso mondo, ma sotto due punti di vista molto diversi – e tutti e due i punti di vista sono estremamente importanti» (Medard Kehl). Un saggio sulla fede cristiana nella creazione, a confronto con le domande cruciali dell’uomo d’oggi.
Descrizione
«Insieme a molti scienziati e teologi, sono del parere che l’alternativa “creazione o evoluzione” sia fondamentalmente superata da molto tempo. Entrambe le parti, le scienze e la fede, parlano dello stesso mondo, ma sotto due punti di vista diversissimi, ed entrambi i punti di vista sono importanti per noi uomini. Insieme offrono una visione del mondo assai più ricca di quella che possono dare presi ciascuno per conto suo» (Medard Kehl).
Il mondo è frutto semplicemente di un cieco caso? Oppure è al contrario la materializzazione di forze divine? Per il cristianesimo il mondo non è né l’uno né l’altro, ma è “creazione”. Questo volume presenta la fede cristiana nella creazione e risponde alle domande centrali: In che rapporto sta la fede religiosa con le scienze della natura? C’è una provvidenza divina per la nostra vita? Perché ci sono tanto dolore e tanta sofferenza se il mondo è una creazione buona? Da dove viene il male? E, alla fine, per quale motivo esistiamo?
Che cosa cerchiamo quando investighiamo le origini di ciò che chiamiamo mondo? Il desiderio di ricostruire la genealogia dell'universo, il passato da cui proveniamo, è sospinto da un interrogativo che sorge nel presente dell'esistenza personale e investe il destino solidale dell'umanità con il cosmo. Il volume raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2020, con il contributo di scienziati, filosofi e teologi.